Articolo pubblicato sulla rivista astrologica “Sestile” n. 210

La conoscenza dell’astrologia nel mondo antico ma soprattutto rinascimentale è il mezzo con cui il saggio può emanciparsi proprio dalle catene della causalità astrologica. Solo guardando al cielo l’uomo può infatti intuire l’armonia del tutto, le relazioni che legano macrocosmo e microcosmo, ma soprattutto percepire l’Intelletto divino che ha creato l’universo. Conoscere i movimenti planetari è la necessaria premessa per penetrare i misteri del cosmo e poter così intervenire su di esso. Scoperti i segreti della simpatia universale, il sapiente potrà poi adoperare qualsiasi elemento della creazione per migliorare la sua condizione. Si tratta di magia naturale, perfettamente legittima e basata sull’osservazione delle regole del mondo. La magia naturale altro non è se non l’applicazione pratica delle energie cosmiche.
In questo senso potremmo intendere la pratica dell’Astrologia Elettiva come una pratica di magia naturale. Si crea una carta che ci permetterà di attirare i favori del cielo, essendo sintonizzata con esso. Essere consapevoli della qualità del tempo che stiamo vivendo ci permette di viverlo con maggiore pienezza e questa consapevolezza in nessun modo va ad alterare il corso del destino.
Ci sono tantissime occasioni in cui una carta elettiva può esserci d’aiuto: inviare un curriculum, acquistare un immobile, fissare la data delle nozze.
Qualche tempo fa mi sono trovata proprio a cercare una data favorevole per le nozze di un’amica.
Premetto che in questi casi non è assolutamente facile trovare una data buona, ancor meno una data “perfetta” dal punto di vista astrologico.
Le variabili sono talmente tante e i tempi talmente stretti che ci dobbiamo per forza accontentare della carta migliore possibile per quel determinato periodo.
Le persone che ci richiedono una consulenza di Astrologia Elettiva spesso (legittimamente) vogliono dire la loro e cominceranno immediatamente a porre delle condizioni, soprattutto se si tratta di un matrimonio.
Oltre alle inevitabili restrizioni dovute al calendario liturgico (per chi si sposa in chiesa) o all’indisponibilità della sala comunale, si devono mettere in conto fattori simbolici, affettivi e scaramantici. Non importa quanto valida sia la carta che proponiamo per un martedì se la sposa è convinta che “di Venere e di Marte non si sposa né si parte”.
Bisogna quindi rimanere elastici e trovare un compromesso tra le esigenze del richiedente e le configurazioni planetarie del periodo.
Per il matrimonio in questione mi veniva fornita una finestra abbastanza stretta: dall’1 al 31 marzo 2016. Quello di marzo era il mese dell’anniversario di fidanzamento dei due sposi ed entrambi ci tenevano a celebrare le nozze proprio in quel mese.
Come si procede in un caso del genere? Cercherò di illustrare passo dopo passo il procedimento che ho seguito.
I fattori astrologici principali che devono essere considerati nell’ambito di una carta elettiva matrimoniale sono: Venere, i pianeti significatori dei due sposi (governatore dell’ascendente e Sole per lo sposo e governatore del discendente e Venere per la sposa), la Luna. Dovremo quindi concentrarci per sistemare al meglio questi fattori.
Effemeridi alla mano si controllano innanzitutto le eventuali retrogradazioni.
Firmare un contratto con Mercurio retrogrado sarebbe decisamente poco furbo. Questo non vuol dire che l’evento sarà necessariamente rovinato dalla presenza di Mercurio retrogrado ma dovremmo aspettarci qualche incidente di percorso, soprattutto dal punto di vista organizzativo.
Se possibile quindi cercheremo di evitarlo.
Anche trovare Venere, significatore naturale delle unioni, in posizione retrograda, non sarebbe sicuramente favorevole. In questo caso presteremo più attenzione perché se qualche ritardo da parte degli invitati o qualche inghippo burocratico può essere tollerato non altrettanto si può dire di eventuali ripensamenti sull’unione in sé.
Controllati questi due fattori, si procede a verificare quali siano le dignità essenziali dei pianeti durante l’intervallo di tempo prescelto.
Ovviamente se trovassimo pianeti in domicilio e in esaltazione, dovremmo prenderne nota e cercare di metterli in una posizione di rilievo all’interno della carta.
Al contrario i pianeti in caduta o in esilio starebbero meglio in posizione defilata e soprattutto sarebbe bene che non rappresentassero nessuno dei due sposi.
In questo genere di carte la sposa è simboleggiata da Venere e dal governatore del discendente, mentre lo sposo è caratterizzato dal Sole e dal governatore dell’ascendente.
Durante il mese di marzo 2016 il Sole si troverà logicamente solo in Pesci o in Ariete.
Sicuramente per lo sposo sarebbe meglio un Sole esaltato in Ariete. Prendiamo nota.
Venere invece si troverà in Acquario e poi in Pesci. Niente di meglio che una Venere esaltata per la sposa, quindi ci orientiamo verso la seconda parte del mese.
Gli sposi vorrebbero orientarsi verso il tradizionale weekend, quindi le mie possibilità sono ridotte a 18-19-20 o 25-26-27 marzo.
Andiamo a vedere in che segno si trova la Luna in quei giorni. La Luna è sempre importante, perché ci parla del corso degli eventi ed è l’intermediaria principale tra i mondi superiori e il nostro mondo terreno, la regina delle carte elettive. Il suo sguardo benevolo quindi è indispensabile!
Vediamo subito che il 26 e il 27 marzo sono off-limits, data la presenza della Luna in Scorpione: una delle regole base dell’astrologia elettiva ci dice, infatti, di guardarci bene dalla caduta e dall’esilio del luminare notturno.
Il 18, 19 e 20 marzo invece la Luna si troverà in Leone e poi in Vergine. Per ora salviamo queste date e le teniamo ancora in gara!
Sarebbe preferibile avere una Luna crescente (l’aumento della luce della Luna favorisce le iniziative che prevedano una crescita, uno sviluppo) e in questo caso l’avremmo. Bene.
Gli aspetti della Luna ci interesseranno dopo.
Un aspetto tra il Sole e la Luna, i due archetipi del maschile e del femminile, non è indispensabile, ma sicuramente è sempre bene trovare un accordo tra i due luminari e soprattutto non trovare un disaccordo. In questo caso ci accontentiamo di non averli in disaccordo.
Adesso dobbiamo guardare la parte più delicata, cioè i rapporti tra i governatori degli sposi.
Tra le possibili coppie di governatori dell’asse ascendente – discendente avremmo Venere-Marte, Luna-Saturno, Sole-Saturno, Mercurio-Giove.
Tra il Sole e Saturno non ci sono aspetti, tra Mercurio-Giove e Venere-Marte ci sono aspetti separanti. Gli aspetti considerati validi in astrologia elettiva sono solo quelli applicativi.
La Luna va ad applicarsi a Saturno con un trigono, quindi cercheremo di renderla governatrice dell’ascendente o del discendente. Per avere un ascendente Capricorno o Acquario dovremmo celebrare un matrimonio in notturna, quindi ci orientiamo subito sulla mattina.
Tra le 10.48 e le 13.11 l’ascendente si trova nel segno del Cancro.
L’orario da me scelto è quello delle 11. In quel preciso momento infatti troviamo Venere, signora dell’ora planetaria, significatore della sposa ma anche dell’unione, al Medio Cielo, nel segno della sua esaltazione. Non potremmo desiderare di meglio e l’orario è adatto a una cerimonia.
Dobbiamo considerare che l’orario in cui l’elezione si compie è quello in cui i due sposi si scambiano i voti nuziali, non quello dell’ingresso in chiesa. Dovremo quindi suggerire alla sposa di non esagerare con il tradizionale ritardo!
Nella carta così “eletta” troviamo i seguenti punti a favore:
– Aspetto applicativo favorevole tra i governatori della prima e della settima casa
– Neutralizzazione dei malefici in casa cadente (VI)
– Venere esaltata al Medio Cielo
– Luna crescente e non vuota di corso, l’ultimo aspetto che fa prima di uscire dal segno è il trigono a Saturno
Volendo invece trovare il pelo nell’uovo potremmo metterci a rimuginare sul quadrato che Venere sta per fare con Saturno. Sarebbe utile gettare alle ortiche tutta la carta per questo motivo? Sicuramente no. Quando si ha a che fare con le carte elettive si deve mettere da parte il perfezionismo. Non esiste la carta perfetta e prima ce ne facciamo una ragione meglio è!
Per questo motivo possiamo agevolmente sorvolare su antisce, controantisce, paralleli di declinazione, parti arabe, stelle fisse etc. a meno che non ci salti all’occhio qualcosa di grosso, come la malefica stella Algol all’ascendente ad esempio oppure Vindemiatrix, legata alla vedovanza (presente all’ascendente nella carta del royal wedding di Carlo e Diana, ottimo esempio di come NON dovrebbe essere una carta elettiva, guardare per credere).
Dopo aver studiato la carta e solo dopo averla scelta per non farmi influenzare, faccio qualcosa che non tutti gli astrologi classici farebbero: inserisco nel grafico i transaturniani per vedere che cosa combinano. Solitamente il quadro generale non cambia molto ed è raro che si debba intervenire, salvo il malaugurato caso in cui trovassimo Urano appiccicato al discendente.
Nel caso in questione la cosa più rilevante è sicuramente la presenza di Nettuno congiunto a Venere al Medio Cielo. Mi sembra una chicca, una sfumatura sognante e romantica che aggiunge qualcosa alla carta anziché toglierla. Per un rituale che prevede un’unione potenzialmente eterna direi che Nettuno si trova al posto giusto. La carta ci descrive infatti l’evento e non indica assolutamente il pericolo che tutta la relazione sia basata sull’idealizzazione. Da questa posizione si può semmai evincere che gli sposi (e in particolare la sposa) danno un’interpretazione molto romantica al matrimonio, direi quasi fiabesca.
Ho consegnato quindi la data agli sposi sicura di aver fatto del mio meglio per regalare alle loro nozze un cielo favorevole.
A loro spetta il lavoro più importante ovviamente, quello di coltivare il loro amore giorno dopo giorno, sapendo però che gli astri sono benevoli, il che non è poco.
Sara Chelli